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Sinceramente a me non serve proprio nulla, se non il mio animo (M.Cvetaeva) Grazie. Barbara ....non ho mai iniziato, né mai finito....... ... (continua)
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non ho aperto gli occhi stanotte, sembravo di sasso...
ho camminato silente, tra le stanze buie di questa notte
sonnambula
è stato il silenzio ad avere ragione
noi qui ancora ci consoliamo per un'oasi
per un cammello
a pianger sulla... leggi...
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è verde il colore dello sguardo che illumina il passo acceso
di questo pomeriggio piovoso
ho immaginato nel sentirmi come sono
ho sentito le catene del pensiero standardizzato di quello che ci livella all'uno
raggiunge il cielo questo sguardo... leggi...
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non si urla disperati all'animo
esso non dovrà ascoltare
seppellire ogni dire dovrà solo ardire
vagabondo piagnisteo arrovellati silente
è nel fondo più fondo che s'avverte
e del tuo animo la traccia ancor... leggi...
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sono vibrazioni dell'anima
quelle che vedi girare
di fianco al tuo sguardo
è il sentire il tuo amore
che giuri eterno
che m'avvolge nel torpore
sei tu e il tuo vivere
tassello mancante
d'un mosaico bizantino
d'azzurro splendente... leggi...
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Sinché l'onda in pianto
scioglierà il nostro desio
sinch'ella verserà
spumeggiante note d'amor
sognante
sinché sarem cresta e spuma
assieme
nell'azzurro fluir dell'animo mio
sinché il desio... leggi...
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discesa libera questa frenata
pozione magica, stellare
commettiamo la pazzia:
occhi aperti.
dissero ch'ogni dieci anni
si cambia concetto di felicità
speranze, prospettive.
Siamo tornati sui propositi:
sull'agire.
Non Ottilia della... leggi...
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Un blu d'incanto
avvolgerà le mie ceneri
e io sarò acqua e sale
e nell'infinita granellitudine
sarò oceano, sarò mare
un trasparente verde
mi cullerà e nuove onde
genereranno e nuove
terre toccheranno
un... leggi...
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Manto bianco di desolata arsura
giallo vitreo d'asfissiante dolore
un soffio avvolgente natura
camaleontico ardore
punta sottile sfavillante vittoria
orma d'ocra candido
lento scorrer d'acido
arde ancor la storia... leggi...
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Aurea silente in uno sguardo lontano
vagabondar col senso
nell'aere sfavillante di luce avverto
l'espandersi del proprio
in attimi di solitudine
in sussurrar di voci impalpabili
eremita degusto il sapor
del monologo e in questo
scorrer e... leggi...
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cogitabondo sguardo
che dalia stringe
virgola di ciuffo
quadro eliaco
penetra l'abbandono
invita ad andare
meditabonda mano sul mento
e di ringranziar non spengo
il tuo rinnovabile donare
labbra semichiuse a sussurrare
saggezza infante a... leggi...
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Già fosti pallido e velato
D'un rosso candore e d'un afflato
E il cuor si strinse a cotal bellezza
E non più pace e non più tristezza
Cercasti altrove il velo opaco e di sentor
Le mani colme mostrasti al calor
Si scuro si... leggi...
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Carezze di panna e sapor di miele
Insieme di bramosia e slancio
Corpi liquefatti in continuo fluire
Agro sentir del canto
Ti fai largo nella selva misteriosa
Tappa lunare e di passaggio
E quasi volpe bramosa
Il desio d'incanto assaggio
E non... leggi...
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Barbara Golini
 | sono giornate di pioggia
ricordano la neve sulla Mikluko- Maklajeva
ti tenevo per mano mentre il mondo ci guardava curioso
-nero il tuo sguardo-
*
correvi disperato alla ricerca d'un segreto
avresti comperato la luna per me
quella che illuminava la neve nelle notti moscovite
scivolavamo a ritmo del respiro e del fumo che ci circondava
all'Ismajlovskij Park m'abbracciasti: saresti stato per sempre così - immobile
quanto amore nella zuppa che preparasti per me
nei giorni di carestia, quando si girava con la tessera alimentare
avrei perso il mondo in un tuo abbraccio: il ricordo della prima volta
era buio il corridoio- ci buttammo a terra assetati solo di noi
non erano sogni era il mondo in una mano
io e te: il mondo che non avrebbe compreso
era un amore immenso, un amore puro in bianco e nero
nella nebbia londinese persi il passo e ti ritrovai sotto al Tower Bridge
-quello della foto non ancora sbiadita-
non era l'Africa quella di cui mi parlavi, era un sogno impossibile
intanto lavavi il pollo sotto l'acqua fresca mentre il sapore d'una zuppa joruba
rubava i miei pensieri- ma tu non hai compreso
hai lasciato che i tarli divenissero mostri
t'abbandonai quella notte di passione
non avresti dovuto chiamarmi... | 
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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